Coefficiente

Certificazione Coefficiente Artista
Massimo Falegnami

 

 Analisi criticadella produzione del maestro Massimo Falegnami:

Le opere di MassimoFalegnami ipostatizzano l'idea che l'arte è vita, in una maniera  diretta, poiché esse  sono vive e vivono di vita propria, checontinua dopo l’azione che è stata immessa in loro dall’artista; quindil'azione creativa dell’artista in questo caso è azione creativa, ma nel sensoletterale del termine; potremmo davvero parlare di tocco Divino, ovvero essa èl’incipit creativo, l’actio, da cui partono altri fenomeni ditrasformazione e di cambiamento, che fanno parte del processo creativodell'Opera stessa. L'azione dell'artista è un'azione fisica, ma soprattuttoconcettuale, ovvero di tipo progettuale, perché egli prevede quali saranno ifenomeni di trasformazione messi in atto dalle materie a cui lui ha dato vita,nel senso che in esse ha attivato questo processo di trasformazione. Quindiquesto forse è il quid, lo specifico e il valore aggiunto di tale ciclodi opere, su cui sta lavorando attualmente Massimo Falegnami, che potremmochiamare “Opere Trasformative”; ciò che le qualifica e le contraddistingue èuna sorta di plusvalore, un’eccedenza. Rispetto alla vita che gliinfonde l’artista le opere d'arte poi continuano con un percorso autonomo, chetuttavia già era stato immaginato, previsto, progettato dall'artistastesso.  Altro aspetto peculiare diqueste opere è che esse rendono protagonista la Natura antropizzata, e specificamenteil pane, mettendola al centro con i suoi fenomeni, e lasciandola agire. Questoè molto importante perché comporta una posizione da parte dell'uomo odierno ditipo anti-rinascimentale, ovvero supera l’atteggiamento antropocratico dimatrice rinascimentale, per invertire le posizioni: qui non c’è più un uomoattore unico e trasformatore fagocitante della Natura, ma rendendo di nuovoprotagonista la Natura, si mette in atto una conciliazione tra i due fattori.

Questo processo, perle “Opere Trasformative”, è unico nel suo genere: non sono, queste diFalegnami, opere materiche, dove con materico si intende convenzionalmenteun’opera a rilievo su una superficie piana, o in cui materiali inerti sitrasformano  per processi chimici - comepuò accadere con una lamina metallica sottoposta a diverse morsure, che avviaprocessi ossidativi diversi nel tempo, nelle varie aree trattate -: no, quiprotagoniste non sono le molecole, bensì le cellule, elementi vivi, organici,in genere presenti nel pane, che è la sostanza più spesso usata da Falegnami;ne consegue che l’azione dell’artista non è di tipo quantitativo, ma di tipoqualitativo, non è espresso dal quantum dell’azione, che anzi èsottoposta ad un processo sottrattivo: qui l’artista agisce, ma soprattutto faagire, anzi lascia agire, non come un burattinaio, ma come guida ispiratrice dipercorsi costruttivo-trasformativi e non distruttivo-putrefattivi; in tal sensol’uomo diventa co-attore e coautore, insieme alla Natura, di processi del tuttooriginali e originari, capaci di risalire all’essenza e all’incipitgenetico della vita, innescata dall’artista, moderno demiurgo e profetasalvifico.

La produzione diMassimo Falegnami è non semplicemente originale, ma unica. Attualmentel’artista è l’unico interprete, in modo sistematico, del genere “Pane d’artista”ideato e lanciato dal critico d’arte Lucrezia Rubini, che scrive. MassimoFalegnami usa il pane non come materia per scolpire, ma come elementocatalizzatore di fenomeni plurisensoriali, di tipo visuo-tattile-olfattivo,capaci di innescare nel riguardante processi mnestico-emotivi, risalenti alrimosso primordiale soggettivo e universale. Il pane assurge, pertanto, amateria generativa di stati dell’animo immateriali del pathos.

Attualmente un’operadi “Pane d’artista” realizzata da Massimo Falegnami fa parte della CollezioneRACC (Rubini Art Contemporary Collection), accolta nella sezione dedicata aquesto nuovo genere d’arte, presso il Museo Magni Mirisola a Velletri(RM). 

Stile e Tecniche:

materico e matericoorganico, fondono la sperimentazione con la creatività e la tecnica, studiata eportata avanti dallo stesso artista con dedizione e professionalità,sviluppando uno stile proprio e unico nel suo genere. Sperimentando eassemblando materiali molto diversi tra loro, con colori naturali si creano oggettivivi che si trasformano chimicamente nel tempo (muffe).

Innovazione:

l’artista con le suecreazioni ha portato un’innovazione concettuale, nelle sue ultime esposizionisi può fare un’esperienza oltre che visiva, anche olfattiva e uditiva,stimolando i vari sensi.

Coefficiente artistico:

alla luce delleesperienze espositive nazionali ed internazionali, delle numerose operecommissionate da privati, con un’opera nella collezione RACC del museo Magni Mirisoladi Velletri (RM), un’opera nella collezione privata del Conte Alessandro NaniMarcucci Pinoli (PU), con opere storicizzate, certificazioni di aggiudicazioniin asta, il coefficiente d’artista di Massimo Falegnami sulla tabellada 1 a 10 è riconosciuto come: Coefficiente 8

Note conclusive:

la sottoscrittaLucrezia Rubini, perito d’arte, storico dell’arte, critico d’arte, estetologo, aseguito dell’indagine effettuata sulla produzione artistica, certifica eattesta l’elevata creatività e professionalità, la qualità, l’unicità dellinguaggio espressivo e il valore dell’artista Massimo Falegnami.

 

Roma, 10 luglio 2025

 

Prof.ssa Lucrezia Rubini

 Perito, Storicoe Critico d’Arte